Urban Legends è la mostra voluta da 999contemporary, che trasformerà Roma nella capitale mondiale dell’arte urbana contemporanea e vedrà 12 tra i migliori street artist italiani e francesi per la prima volta al Macro, Museo d’Arte Contemporanea di Roma. Sei artisti italiani e sei francesi, per un percorso comparato tra i linguaggi della street art di nuova generazione. Molti tra loro sono già leggende, altri si preparano a diventarlo. Una mostra che porta l’esperienza ormai decennale dell’arte urbana contemporanea a confrontarsi con il museo e riporta, dopo tanto tempo, un movimento che si esprime attraverso la grande pittura in un museo di arte contemporanea. Protagonisti di questo vero e proprio evento espositivo: C215, ALEXONE, PHILIPPE BEAUDELOCQUE, EPSILONPOINT, POPAY, SETH, ERON, MONEYLESS, LUCAMALEONTE, TELLAS, 108, ANDRECO.
tratto dal sito della galleria d’arte “999Contemporary”
La mostra del 7 Giugno al MACRO di Testaccio, è una delle tappe di un percorso d’arte che ha sentieri che si ramificano per la città, che giungono a episodi di riqualificazione di angoli e quartieri di una Roma spesso trascurati. E’ un’arte dinamica, contemporanea, quella che assurge a questa funzione redentrice, che ha la sua origine sulla strada e nasce come un moto di ribellione, in questo caso al degrado e alla trascuratezza. Questo fermento artistico che negli ultimi mesi sembra aver colto la Città Eterna, attraverso varie manifestazioni, rende la città un po’ meno immobile di come troppi la vogliono disegnare, ferma nella sua storia e nella sua bellezza intrinseca. Soprattutto rimanda l’immagine di una volontà di cambiamento, un miglioramento attraverso l’arte. A Marzo si è aperto il Festival della Street Art “Avanguardie Urbane”, anch’esso promosso dalla 999Contemporary, celebrato da una conferenza al MACRO di via Nizza, che ha visto giungere a Roma trenta tra i più importanti artisti di strada, tra italiani e stranieri. La manifestazione si concluderà a Luglio e s’intreccerà con la mostra del MACRO di Testaccio, visti gli artisti che vi parteciperanno. Diversi episodi artistici sono rilevabili in varie zone della città, sempre, o quasi, in quartieri popolari dell’Urbe. Il quartiere Ostiense, sembra aver vinto il ruolo di palcoscenico privilegiato di questo spettacolo. Da mesi ormai i muri dei palazzi vengono impreziositi dalle opere di questi artisti, che hanno trasformato il quartiere in una colorata galleria d’arte contemporanea a cielo aperto. Altro progetto interessante, volto a riqualificare un quartiere difficile e periferico della Capitale è “SanBa”. Il quartiere è San Basilio, periferia est di Roma. Qui il promotore del progetto è Walls, che insieme alle istituzioni, ha, per tre mesi, da Marzo a Maggio, coinvolto un intero quartiere nella realizzazione delle opere. Cittadini e studenti delle scuole locali, direttamente consultati e partecipi nella progettazione e nelle scelte artistiche delle opere da realizzare. Il 30 Maggio scorso una grande festa ha sancito la fine dei lavori. Magari questa partecipazione dell’intero quartiere può avviare un cambiamento profondo, non solo estetico.
Questo breve sunto delle esperienze recenti, naturalmente non ha la presunzione di individuare e raccontare un fenomeno, quello della Street Art romana, che trova le sue radici assai più in profondità nel tempo, e che altri, che l’hanno vissuta, potrebbero meglio dipingere, ma cerca solo di evidenziare la presenza di episodi che suggeriscono l’idea di una città in fermento, viva, che vede nell’arte il mezzo per far emergere dal disagio e dal degrado le sue periferie. L’esempio di San Basilio, per il suo partecipato coinvolgimento della popolazione, potrebbe fare scuola. Dalle periferie fino al centro storico, dove di certo non mancano situazioni di incuria; così la stazione della metro A di Piazza di Spagna diviene una galleria d’arte contemporanea, abbellita dalle opere di artisti italiani e francesi. Un’iniezione di bellezza, in un luogo percorso da milioni di persone e forse per troppo tempo inadeguato.
Arte, riqualificazione urbana e riqualificazione sociale, potrebbe essere la ricetta giusta per fare di Roma una capitale non solo dell’arte, una città esempio