Si aprirà venerdì 26 Settembre, al Museo dell’Ara Pacis, la mostra che celebra il genio di Henri Cartier-Bresson, “l’occhio del secolo” come è stato definito, a 10 anni dalla sua scomparsa. Il fotografo che più di ogni altro ha saputo cogliere l’attimo fuggente, l’istante di alcuni degli eventi più significativi del secolo appena concluso. La mostra giunge nella Capitale dopo il successo ottenuto a Parigi, presso il Centro Pompidou ed è frutto di un lungo lavoro di ricerca svolto dal curatore della retrospettiva, Clement Cheroux, nel vasto archivio del fotografo francese. La retrospettiva copre l’intera carriera del francese, con 500 tra foto, disegni, dipinti, film e documenti, dal periodo come fotografo vicino alla corrente surrealista, al documentarista della Guerra Civile Spagnola e della Seconda Guerra Mondiale, fino agli anni da reporter, con la creazione dell’agenzia fotografica Magnum e all’abbandono del fotoreportage, esplorando il Cartier-Bresson più intimista degli anni ’70. Temporalmente la mostra è divisa in tre sezioni: la prima che come detto è vicina agli ambienti surrealisti e vede i primi passi di Henri nel mondo della fotografia e i primi viaggi, va dal 1926 al ’35. La seconda dal 1936 al ’46 vede l’impegno politico, il lavoro per la stampa comunista e l’esperienza nel cinema. Dal ’47 al ’70 la creazione della Magnum, l’abbandono del reportage fotografico e il lato più privato, in un percorso che recupera le icone più riconoscibili del fotografo a quelle più private. La mostra, a differenza di altre dedicategli che hanno puntato a sottolineare l’unità del suo lavoro, vuole evidenziare l’esistenza di “diversi” Henri Cartier-Bresson attraverso le sezioni sopra indicate.
Museo dell’Ara Pacis
26 Settembre 2014 – 6 Gennaio 2015