ANDY WARHOL. VETRINE

Dal 18 Aprile al 20 Luglio, il PAN ospiterà la mostra Andy Warhol. Vetrine, curata da Achille Bonito Oliva e organizzata da Spirale d’Idee col comune di Napoli.
La retrospettiva, che consta di 180 opere, indaga l’opera dell’artista statunitense in relazione alla città partenopea, legame nato grazie all’amicizia con il gallerista Lucio Amelio. Di queste esperienze abbiamo ritratti di personaggi noti della città, che Warhol conobbe, vedute di Napoli realizzate con la sua Polaroid: Napoliroid; serigrafie che riproducono in colori diversi il Vesuvio, simbolo della città, in fase eruttiva, fenomeno che affascinava particolarmente l’artista per la sua potenza. Il monumentale Fate Presto, ispirato dalla prima pagina de Il Mattino del 23 novembre ’80, a seguito della tragedia dell’Irpinia. A queste opere che hanno un palese riferimento alla città, si affiancano opere che vengono accostate ad alcuni fenomeni caratteristici di Napoli, come i “femminelli”, la produzione di falsi e la tradizione canora. Abbiamo allora la serie Ladies and Gentlemen del ’75 (con acetati e polaroid), i disegni di Warhol nati dalle foto di Wilhelm von Gloeden, acquistati da Amelio. La serie Merilyn del ’67 e quella firmata dall’artista nell’85, con la scritta «Merilyn this is not by me». Le numerose cover di dischi, già rare alla fine degli anni ’40, che ricordano le collaborazioni con case discografiche, cantanti e gruppi musicali, che produsse anche direttamente, basti ricordare i Velvet Underground.
Il titolo Vetrine si sposa con l’idea di inserire nella mostra quattro spazi omonimi, che mostrino il legame indissolubile tra Warhol e il mondo commerciale, della discografia, dei negozi di lusso, dei supermercati, del merchandising turistico, fino a quello dell’arte, quando ricerca la fama attraverso la produzione industriale delle proprie opere. Troviamo così esposte la serie Golden shoes, quella della Campbell’s soup, delle “scatole scultura”, le t-shirt.
Seguendo poi il percorso che già Amelio aveva ricercato, s’intravede un’affinità tra la città di Napoli e New York, che Warhol stesso aveva sostenuto, individuando in entrambe una vitalità e un impeto eruttivo pronto ad esplodere come il Vesuvio.

Palazzo delle Arti di Napoli

18 Aprile – 20 Luglio 2014

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© museo dei sognatori