la forma della seduzione

Fino al 5 Ottobre la GNAM attraverso gli artisti del ‘900 racconta la seduzione del corpo femminile e lo fa attraverso una rassegna interamente firmata dalla Galleria romana, senza alcun prestito esterno. La rassegna dal titolo “La forma della seduzione. Il corpo femminile nell’arte del ‘900”, organizzata da Barbara Tomassi, propone una selezione di 130 opere, capolavori assoluti, spesso relegati nei magazzini del museo e che finalmente adesso vengono riproposti al pubblico. Accanto a nomi famosi, opere di artisti italiani meno conosciuti, ma di assoluto valore. La rassegna si divide in 5 sezioni secondo un percorso che passa dalla scultura, al disegno, alla pittura. Il filo conduttore della mostra parte dalla definizione del sociologo Boudrillard della seduzione contenuta nel suo saggio omonimo del ’79. La prima sezione “le belle apparenze”, propone opere di nudo femminile, già interessate dai linguaggi d’avanguardia. Troviamo il “nudo disteso” di Modigliani, quello muliebre di Severini, lavori di Viani, ma anche foto di Man Ray. Seconda sezione “Seduzione/Sedizione” con opere surrealiste, dove si arriva alla destrutturazione della figura come nei lavori di Mirò o Ernst, troviamo poi Guttuso con “Ragazze di Palermo”, ma anche opere di Manzù, Heckel, dove i criteri di rappresentazione si allontanano dal naturalismo. La terza sezione s’incentra sull’ “oggetto del desiderio”. Abbiamo tra le altre, la bambola di Hans Bellmer, la dama-scarpa di Dalì, l’objet mobile di Ernst. Segue la sezione “La bella e la bestia” che offre opere di Breton, Hans Arp, Savinio, proponendo una sovrapposizione tra naturale e innaturale, umano e inumano. L’ultima sezione “la bella addormentata”, che si riferisce alla visione del corpo femminile in stato semi dormiente, tra vulnerabilità e passività. La scultura di Baglioni, del ’33, dallo stesso titolo, la Diana addormentata nel bosco di De Chirico sono esposte a chiudere la rassegna che ha il merito di indagare quanto questo tema, presente fin dall’antichità, abbia mantenuto il suo fascino anche nel ‘900, il secolo delle avanguardie, che rompono con il modo di fare arte che le aveva precedute. Inoltre la rassegna dà la giusta luce e rilevanza alla vasta e importante collezione in possesso della Galleria romana, come già aveva fatto per la mostra D’apres Rodin, quando sull’onda della mostra dedicata allo scultore francese, propose una serie di opere di artisti italiani che avevano recepito il suo messaggio, attingendo ai suoi ricchi depositi di opere.

 

Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna

5 Giugno – 5 Ottobre 2014

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© museo dei sognatori