Mario Dondero e la sua realtà in bianco e nero

Oltre a Cartier Bresson, all’Ara Pacis, Roma presenta l’opera di un’altra firma del fotogiornalismo internazionale. Le Aule Grandi delle Terme di Diocleziano ospitano l’opera di Mario Dondero, uno dei più originali fotografi della contemporaneità. Classe 1928, partigiano giovanissimo, nato giornalista, la sua fotografia rimarrà strettamente legata a quel genere, è documentaria, testimonia un evento, senza mai mostrare velleità artistiche. La sua carriera si divide fra collaborazioni con testate italiane e francesi di sinistra, a Parigi frequenterà gli ambienti culturali cittadini, realizzando tra l’altro la famosa foto che ritrae gli esponenti del Nouveau Roman.  Ama la foto in bianco e nero,  amore influenzato anche dalla sua ammirazione, fin dagli inizi, per Robert Capa, secondo Dondero è “il colore della verità“. Per lui il reportage giornalistico è chiave interpretativa della storia umana, il mezzo migliore per raccontare la realtà, senza fronzoli, per non distogliere dall’evento raccontato –  “Il colore distrae. Fotografare una guerra a colori mi pare immorale”. In effetti, la mostra, presentata fino al 22 Marzo, è costituita per la maggior parte da fotografie in bianco e nero, le poche a colori sono state attentamente selezionate. Gli oltre 250 scatti che danno vita alla retrospettiva, sono divisi in quattro sezioni dove si alternano fotografia sociale, fotografia politica, quotidiana, di costume, e intellettuale. L’occupazione della Sorbona del 1968, personaggi della cultura parigina e come gli scrittori della Noveau Roman, artisti come Giacometti, Bacon, Schifano, Tano Festa, o ancora i protagonisti del mondo dello spettacolo quali Pasolini, Maria Callas, Gassman e altri ancora, tutti sono ritratti senza altro intento se non quello di fissare un momento, raccontare un evento. La loro forza è proprio questa, fissare un momento ed è anche la grandezza del loro autore, un giovane ottantenne fuori dagli schemi, con lo sguardo e la mente pronti al prossimo scatto.

Roma, Terme di Diocleziano, Aule Grandi

fino al 22 Marzo 2015

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© museo dei sognatori